Ho capito che non faccio più parte di questa sinistra.
Questa sinistra che si chiama PD non può essere casa mia. C’è un terribile equivoco di fondo e, tralasciando lo stile che non fa interesse, l’ha spiegato bene Emiliano Deiana in un post, pensa un po’, del 2010. ho scoperto che lo sanno tutti, su twitter, su tutti i social, solo io non avevo capito. Che idiota. Sono (siamo) dinosauri, estinti da chissà che meteorite (cito a braccio) macchiette penose ed un po’ rompicoglioni della sinistra del secolo scorso mentre il nuovo avanza e sbaraglia. Anche ora che non sbaraglia più nessuno e rischia l’indifferenza della storia esso sbaraglia.
Ho capito. Sono “capitato nel partito meno ideologico della storia” e vorrei starci io, pieno di ideologia, Marx e cazzate varie da ritrovamento archeologico. Ma si può essere più stupidi? Ma come ho fatto a non capire? Il nuovo avanza spedito ed io bastone tra le ruote volevo prendervi parte. Volevo continuare a parlare con la gente, a soffrire, lottare (che cazzo di parola antica!) con loro, a conoscere, dividere, superare i problemi con loro mentre invece ero schiavo e senza parole. addirittura volevo essere visibile sul territorio, in in un paese dove il nuovo fa le riunioni nelle migliori librerie e parla solo a chi già sa, a chi si divide sul non fare o aspettare per fare, parla a chi silura chi fa e si divide per l’ennesima volta in partiti di cui a stento si ricorda il nome.
Ma si può essere più scemi a voler essere utili allo “avvenire” sia pure senza sole che hai visto mai si dovesse tornare a chissà cosa. No, quello va avanti da solo, radioso e tranquillo continuando a fare distinguo, frazioni del nulla, reggenti del paese delle ombre, imperatori del poteva essere. Intanto i dinosauri si aggirano tra le rovine, in un Jurassic Park politico che passa dal non fare assolutamente nulla in attesa del miracolo ( la divisione per intervento divino delle forze del male ) al facciamo qualcosa o non resterà nulla.
Io sono sempre stato dalla parte di chi le cose le fa.
Poi, magari, sbaglia ma ci prova. Il ragazzo di Toscana è un presuntuoso, arrogante, egocentrico testa di cavolo, solo che le cose le ha fatte, per quanto possibile per le trappole, i veti, gli agguati e il fango che sono arrivati dalla sinistra. Si, da quella sinistra che oggi mi vede come un dinosauro. Solo che io giro per i quartieri, i centri sociali, la gente (di sinistra o meno) e vedo come stanno le cose, di cosa ha bisogno chi vive in situazioni di degrado ed abbandono, parlo con loro e sento come le ideologie siano davvero scomparse perché si ha bisogno di risposte. Si ha bisogno di sentire che a qualcuno freghi qualcosa che a te, a me, a chiunque sia impossibile vivere in posti dove per avere un appartamento devi rivolgerti alla destra sociale, che per avere la serenità di ritrovare il tuo negozio domani mattina devi abbassare la testa e girarti dall’altra parte, che convivere con altre etnie non sia facile, nonostante quello che ‘sti cazzo di sinistri ti raccontano in TV. Ci venissero loro a ‘sta casbah dove si mescolano vite ed odore di cipolla dalla mattina alla sera. Ma loro non ci vengono. Loro stanno sui social a distinguere, a discriminare, a pesare le percentuali.
Ho capito. Voglio essere un dinosauro.
Un maledetto cazzo di dinosauro. Voglio stare tra la gente, voglio sentire che dicono, cosa fanno, voglio avere ed essere parte. Mi hanno detto che questo lo fa la destra sociale.
Lo fa ANCHE la destra sociale,
quando i dinosauri erano i signori della terra lo facevamo noi.
Mi si dice anche che questo deve farlo il governo, non i rettiloni sul territorio. Certo, ma perché una cosa deve escludere l’altra? Chi lo dice? I guardiani del parco? Fate come volete. I dinosauri c’erano milioni di anni fa, l’uomo no. Non mi importa che fine faremo so che “noi ci saremo”. Citazione da tarda era Cretacea, circa 70mln di anni fa.